TORINO Il Museo regionale di Scienze naturali di Torino è da questa mattina riaperto al pubblico dopo oltre dieci anni di chiusura dovuta agli interventi resisi necessari dopo lo scoppio di una bombola che ha danneggiato parte dell’edificio. “Quando ci siamo insediati il Museo era chiuso, i lavori bloccati, non c’erano le risorse per completarli e questo ha rappresentato per anni una ferita aperta per la Torino e per il Piemonte – precisano il presidente della Regione Alberto Cirio e gli assessori alla Cultura Vittoria Poggio e al Patrimonio Andrea Tronzano – Abbiamo fatto un grandissimo lavoro per sbloccare quest’opera e ci siamo riusciti. Il cantiere è ripartito, abbiamo individuato le risorse per finanziare i lavori e oggi riapriamo finalmente uno dei luoghi piĂą amati dai piemontesi. Siamo orgogliosi dei risultati, il 2024 è l’anno della rinascita del Museo che torna a essere fruibile per cittadini, turisti, scuole e associazioni”.
Il nuovo allestimento
Tra le novità  2 videomapping e un totem dotato di Intelligenza Artificiale generativa. Il nuovo percorso espositivo si è infatti arricchito di installazioni multimediali e il visitatore viene accolto da coinvolgenti esperienze immersive.
Un videomapping interattivo è proiettato in continuazione su uno schermo gigante di 15×6 metri al fondo della sala Arca delle Esplorazioni. L’altro, direttamente sul corpo dell’elefante Fritz, icona del Museo, del quale compaiono proiettati gli organi interni.
Il totem, all’interno del quale si trova l’avatar di Sir Alfred Russel Wallace, il padre della biogeografia con cui l’ospite può dialogare, è posizionato nella parte storica.
Il rinnovato percorso espositivo si sviluppa su tre principali aree: Museo Storico di Zoologia, Arca delle Esplorazioni e Sala delle Meraviglie.
Il Museo Storico di Zoologia ospita esemplari naturalizzati e scheletri, offrendo ai visitatori un’affascinante visione della storia delle collezioni zoologiche conservate, che permettono di esplorare la fauna dei cinque continenti. Al centro si trova l’elefante Fritz, dono del VicerĂ© d’Egitto ai Savoia nel 1827, allevato per anni nel serraglio della Palazzina di Caccia di Stupinigi. L’esemplare in pelle vera dell’animale è affiancato dal suo scheletro, preparato separatamente come da usanza.
L’Arca delle Esplorazioni è dedicata ai viaggi naturalistici che nel corso del tempo hanno contribuito all’arricchimento delle collezioni. La struttura espositiva che evoca una nave ha generato lo spunto per sviluppare la tematica del viaggio, in particolare di quello esplorativo che, nel succedersi dei decenni, ha portato all’arricchimento delle collezioni. Al centro di questa sezione l’eccezionale scheletro di una balenottera spiaggiata a Bordighera a metà dell’Ottocento.
Nella Sala delle Meraviglie i visitatori possono ammirare una selezione della ricchezza e della varietĂ dei reperti di proprietĂ dell’UniversitĂ di Torino e della Regione Piemonte: si va dai due modelli di mastodonte e di rinoceronte, testimoni della vita di qualche milione di anni fa in Piemonte, ad alcuni insetti che sono espressione di una enorme variabilitĂ di forme, declinata attraverso un’esposizione della diversitĂ di coleotteri e lepidotteri. Tra le varie curiositĂ anche l’abbinamento tra alcune tavole a tempera realizzate da Alessandro Porta e dalla figlia Floriana sui mastodonti ritrovati nell’Astigiano.